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PALERMO SUD-EST. DAL DEGRADO AL PROGETTO. LINEE-GUIDA

2011

Nell'articolo viene affrontato il concetto di degrado territoriale a partire dall'oblio della forma quale contenuto della previsione dei nuovi assetti della città e del territorio, e vengono indicate alcune linee-guida per il progetto urbano riferite alla porzione sud-orientale di Palermo

Settore ICAR/14 - Composizione Architettonica E UrbanaDegrado dissesto piano progetto urbano PalermoSettore ICAR/21 - Urbanistica
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The Tangentenflügel and Other Pianos with Non-Pivoting Hammers

2008

Organologia pianoforte Tangentenfluegel
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Recensione di A. Roudier – B. Di Lenna, Rifiorir di antichi suoni. Tre secoli di pianoforti, Rovereto, Edizioni Osiride, 2003

2004

Settore L-ART/07 - Musicologia E Storia Della Musicaorganologia pianoforte
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Innovazione del piano e aree verdi. Opportunità e prospettive

2012

Negli ultimi decenni si è progressivamente rafforzata l’importanza del ruolo che la pianificazione urbana ha nel preservare le aree verdi urbane aventi un’importanza ecologica e sociale. In particolare è evidente l’avvenuto passaggio da un approccio quantitativo finalizzato a soddisfare un determinato standard minimo a un approccio qualitativo improntato a soddisfare esigenze ecologiche, ambientali e nondimeno sociali.

Verde urbanoInnovazione del pianoProgetto di territorioSettore ICAR/21 - Urbanistica
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Madonie una magia da vivere. Il Piano di Comunicazione del Parco

2009

Parco naturale madonie piano di comunicazione
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Accelerare la discussione sul PRG portuale

2010

porto città piano regolatoreSettore ICAR/21 - Urbanistica
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Riflessioni e traiettorie di ricerca interdisciplinari sulla transizione digitale

2022

The contribution introduces the topic covered by vol. 12 of AGATHÓN through essays, studies, research and projects on Innovability©® | Digital Transition to investigate the current widespread transformation that unites dichotomies (analogue and digital), enhances oxymorons (artificial intelligence), creates paradoxes (materiality of the intangible), while indiscriminately involving architecture, humanities and social sciences, anthropology, sociology, ecology, biology, physical-mathematical sciences and neurosciences, with impacts that – while already visible today and accelerated in part by the extraordinary global health emergency – will become even more evident in the medium and long ter…

Il contributo introduce il tema trattato dal vol. 12 di AGATHÓN attraverso saggi studi ricerche e progetti su Innovability©® | Transizione Digitale per indagare sulla trasformazione pervasiva e diffusa in atto che unisce dicotomie (analogico e digitale) esalta ossimori (intelligenza artificiale) realizza paradossi (materialità dell’intangibile) coinvolgendo indifferentemente l’architettura le scienze umane e sociali l’antropologia la sociologia l’ecologia la biologia le scienze fisico-matematiche e le neuroscienze con impatti che – visibili già oggi e accelerati in parte dalla condizione straordinaria di emergenza sanitaria mondiale – si renderanno ancor più evidenti a medio e lungo termine. Una trasformazione certamente ‘digitale’ che studiosi come Floridi (2020) e Galimberti (2020) ma anche Haraway (2018) Searle (2017) e Chomsky (2011) hanno posto su un piano innanzitutto ontologico ed epistemologico in quanto coinvolge l’essenza delle ‘cose’ il modo con cui le definiamo il mondo che ci circonda e in particolare la nostra relazione con gli elementi che lo costituiscono.Settore ICAR/12 - Tecnologia Dell'Architettura
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Piano col colore! Mezzo secolo di contraffazioni nei centri storici

2010

The transformation dynamics of the ancient towns are completely changing the urban landscape of the historical countries in Italy in the last fifty years. The most superficial part of material constitutes the image of the architectures and plays a meaningful role in the perception of the historical districts that still characterize the contemporary city, but the aptitude for destroying architectural finishes and deleting superficial patina involves therefore to alter the character of the old towns irreversibly. It had to be obvious it would have been essential to conserve the authentic materials and signs of time that denote the historical authenticity of monuments, but new surfaces of plas…

Centro storico intonaco conservazione restauro diagnosi piano del coloreSettore ICAR/19 - RestauroHistorical town plaster conservation restoration diagnosis color plan
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Il mare e la città. Cefalù e il Parco delle mura megalitiche di Pasquale Culotta, Giuseppe Leone e Tania Culotta.

2019

Il Mediterraneo è una delle fonti dell’architettura tout court ed è all’origine della storia dell’abitare del Vecchio Mondo. Al ruolo costante e di fondazione del Mare Nostrum si collega, diversi millenni dopo, quello avuto come impulso all’architettura contemporanea e, in particolare, al Movimento Moderno. Su tale imprescindibile rapporto si innesta una specifica questione relativa alle città costiere e al modo in cui queste abbiano concretamente declinato l’interazione con il mare. Se l’arco cronologico si restringe dal secondo dopoguerra ad oggi, molti di questi rapporti sono occasioni mancate, incontri distratti, dove le coste, al pari dei fondi agricoli, sono state considerate, in modo…

Mediterráneo arquitectura ciudades costeras Cefalú Pasquale Culotta Giuseppe Leone Tania Culotta Casa Salem Cortina Megalítica plano paisajístico de la Rocca.Settore ICAR/14 - Composizione Architettonica E UrbanaMediterranean sea architecture coastal cities Cefalù Pasquale Culotta Giuseppe Leone Tania Culotta Salem house Megalithic walls landscape Plan of the Rocca.Mediterraneo architettura città costiere Cefalù Pasquale Culotta Giuseppe Leone Tania Culotta casa Salem cortina Megalitica piano paesistico della Rocca.
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The reason for a project that was never performed: Alvar Aalto and the residential complex in Pavia (1966-68)

2015

This paper aims to analyze the characteristics of the project for the residential complex "Patrizia" in Pavia by Alvar Aalto (1966-1968). Although not realized, for political and economic reasons, the project offers an interesting example of urban planning in an “organic key”. In particular, this paper aims to contextualize the project of Aalto in the broader context of the residential building in Italy after World War II, when the problems of reconstruction and "home" are the heart of the debate on architecture. The project, in fact, takes place in the years immediately following the experiments of the social housing plan INA CASA (1949-63), which - with differences in design and architect…

Il presente contributo intende analizzare le caratteristiche del progetto di Alvar Aalto per il complesso residenziale “Patrizia” nella periferia S-O di Pavia ideato tra il 1966 e 1968. Sebbene non realizzato per motivazioni politico-economiche il progetto offre un interessante esempio di pianificazione urbana in chiave organica. Esso reinterpreta infatti le regole dell’insediamento storico pavese integrandosi nell’orografia della valle del fiume Ticino con un intervento a “scala umana” con una rete di percorsi pedonali verde attrezzato agricolo ed edifici ad anse regolari che seguono l’andamento delle curve di livello del luogo. In particolare questo contributo vuole contestualizzare il progetto di Aalto nel quadro più ampio dell’edilizia residenziale in Italia nel secondo dopoguerra quando il problema della ricostruzione e della “casa” sono il cuore del dibattito sull’architettura. Il progetto si colloca infatti negli anni immediatamente successivi alle sperimentazioni del piano sociale per l’edilizia pubblica INA CASA (1949-63) che con differenze progettuali e linguistiche variabili da regione a regione aveva comunque attinto molto dal neoempirismo scandinavo desumendo da quest’ultimo modelli insediativi tipologie edilizie e schemi distributivi interni alle abitazioni spesso però scadendo nel linguaggio vernacolare. Il quartiere “Patrizia” mostra rispetto agli esempi italiani un salto di qualità dovuto alla visione “organica” dell’architettura di Aalto e al suo approccio libero dai pregiudizi e dal “peso della storia” che gravava su tanti architetti italiani. Molti furono infatti gli oppositori al piano pavese che vedevano nel progetto di Aalto una minaccia per il centro storico di Pavia. Per analizzare il progetto ci si servirà quindi di due chiavi di lettura: una interna che ne descriverà le caratteristiche attraverso i disegni le relazioni scritte anche in rapporto ad altre opere del maestro finlandese e una esterna che contestualizzerà il progetto nel particolare momento storico italiano della ricostruzione post-bellica cercando anche di valutare gli apporti e l’influenza di Aalto sull’architettura italiana in particolare su alcuni protagonisti come Giancarlo De CarloSettore ICAR/18 - Storia Dell'Architettura
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